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Videoguida Chiesa dell'Immacolata LIS

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Percorrendo le vie che portano nel pieno centro storico cittadino, si scorge, a dominio della piazzetta antistante, mostrandosi in tutta la sua bellezza e maestosità, l’elegante chiesa dell’Immacolata. Del primo impianto, consistente in un Oratorio, e risalente al 1500, rimane oggi una bellissima Cripta sapientemente restaurata nel 1982. A testimoniare il primo sito sono ancora visibili i gradini, il pavimento in terracotta, i piccoli archi, tutti risalenti al XVI secolo. L’esistenza di questo tempietto è avvalorata, anche, dalla presenza nel campanile, di una campana che porta incisa nel bronzo la data 1537. Nel 1686, come attesta una lapide marmorea esistente nell’attuale chiesa, sul vecchio oratorio fu costruita una chiesa dedicata alla Madonna Immacolata da alcuni laici che avevano deciso di dar vita ad una Congregazione laicale dedicata alla Beata Vergine Immacolata ed alle Anime del Purgatorio e che fu chiamata anche “ Congregazione dei Plebei”.

La facciata, che richiama nelle sue fattezze lo stile sobrio e austero dell’impostazione neoclassica, si mostra come elemento armonico e unificante. Su di essa si apre un unico portale architravato sovrastato da una vetrata istoriata raffigurante l’Immacolata, e da due nicchie con statue, il tutto coronato da un timpano triangolare e pinnacoli laterali. Il campanile, posto sul retro, si presenta a forma esagonale e copertura cosiddetta a “cipolla” che, rimandando per la sua fattezza allo stile orientale, si sposa bene con l’intero contesto. La chiesa all’interno, si presenta a navata unica, la quale si chiude con un’abside avente in alto una grande conchiglia dorata che fa come da baldacchino alla nicchia che racchiude l’immagine della Madonna Immacolata. La statua in legno, a grandezza naturale, è opera di artisti napoletani del Settecento. Ai due lati della Madonna vi sono due nicchie che custodiscono le statue di Santa Lucia e di San Francesco di Paola. L’immagine più antica e preziosa, conservata nella chiesa, è il grande Crocifisso ligneo del seicento, sistemato sulla parete destra. La particolarità di questa scultura è che Gesù non è rappresentato già morto, ma ha gli occhi aperti, è evidenziata la sofferenza nel resto del corpo, ma gli occhi sono sereni. In origine questo Crocifisso era conservato nella cappella del convento-ospedale che si trovava nell’edificio che ora ospita la Casa della Cultura.