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Il culto di Hera Lacinia

Ad Herakles viene attribuita proprio la fondazione del culto di Hera e la predizione della nascita e della celebrità dell’antica Kroton.


Secondo la tradizione, infatti, l’eroe sostò al Promontorio Lacinio conducendo con sé le vacche rapite a Gerione, frutto di una delle sue fatiche.

Essendo stato accolto da Lacinio e da suo genero Kroton, li uccise entrambi, in seguito al tentativo di Lacinio di rubare la mandria; per il suocero, accorso in aiuto dell’eroe ma che era rimasto ucciso per errore, Herakles fondò il santuario di Hera e preannunciò la fondazione della futura grande colonia achea che avrebbe preso appunto il nome di Kroton.


Pur trattandosi di un mito di fondazione, creato per spiegare l’origine del culto di Hera al Lacinio e per motivare il nome della città, il racconto ripropone il carattere di eroe fondatore che è attestato di frequente per Herakles, e ripropone il legame originario dell’eroe con Hera.


L’aspetto più originale di Hera Lacinia sembra tuttavia quello legato alla libertà degli individui. Questa caratteristica della divinità deriva dal fatto che il santuario del Lacinio godeva del privilegio di essere asylon: a coloro che vi si rifugiavano era garantita l’incolumità e non potevano essere in alcun modo toccati.


Un ultimo aspetto da menzionare, infine, è quello di divinità legata anche al mondo sotterraneo, come dimostra il rinvenimento nel santuario di forme particolari di vasi, utilizzate nei sacrifici incruenti tipici dei culti delle divinità infere, e il ricorrere fra i simboli della dea del melograno, frutto assai diffuso tra gli attributi di queste divinità.