Audioguida
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Sede del Palazzo Comunale la Piazza è dedicata al movimento della Resistenza, determinante per la liberazione dell'Italia dal regime nazi-fascista.
Un po' oltre il 39° parallelo di latitudine sorge Crotone, una ridente cittadina posta in un’invidiabile posizione geografica per l’affaccio sullo Ionio, per il fiume Esaro che l’attraversa e per la mitezza del suo clima: “reliquia dell’antica metropoli che qui ebbe sede e fasto nei giorni radiosi della Magna Grecia”. Numerose sono le leggende che si affollano per spiegare la fondazione di Crotone ma la più conosciuta racconta per le autorevoli voci di Strabone e di Antioco di Siracusa che la città fu fondata dall’acheo Miscello per responso dell’oracolo di Delfi nel 709-708 a.C. Kroton raggiunge il suo massimo splendore nel V secolo con la scuola filosofica fondata da Pitagora, ma s'impone anche per la sua fiorente scuola medica, di cui si ricordano Alcmeone e Democede, per la vigoria dei suoi atleti, dei quali, fra tutti, spicca indelebile la figura di Milone, vincitore per ben 7 volte dei giochi olimpici, e per la bellezza delle sue donne, che fanno da modelle a Zeusi per il dipinto di Elena.
La città antica ha un circuito murario di 12 miglia ed il fiume Esaro la divide in due parti. La sua zona di influenza (chora) si estende a sud fino a Locri, a nord fino a Sibari (che vince in una storica battaglia nel 510 a.C.), ad ovest fino al Mar Tirreno. A questo periodo risale la costruzione dell'Heraion di Capo Colonna, uno dei santuari extramoenia più importanti della città greca. Tra il periodo romano e quello medievale, in seguito a continue invasioni barbariche, la città si riduce all’attuale centro storico ed è protetta da una cinta muraria che circonda l’abitato. La cinta muraria a pianta poligonale è munita di cinque baluardi ed è protetta da una parte dal mare e, dalla restante parte, da ampi fossati dalla cospicua elevazione. Successivamente la città ed il suo territorio sono feudo della famiglia Ruffo di Calabria, che li detiene con il titolo di marchese, da cui deriva il nome di Marchesato che ancora oggi conserva. Nel 1808 la città viene conquistata dai francesi che la detengono fino al 1815. Dopo l’unità d’Italia Crotone vive una profonda trasformazione e nascono i presupposti per il suo sviluppo futuro, legati al porto ed alla produzione di energia elettrica, che agevola l’insediamento di grossi complessi industriali, ora dismessi. La Crotone di oggi ha l'ambizione di essere uno dei centri turistici più attrattivi e punta molto sul turismo storico-archeologico-culturale, enogastronomico e sportivo.